L’europa per la sicurezza alimentare davvero ha fatto tutto?

febbraio 26, 2013 by  
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La sicurezza alimentare e le garanzie

per i consumatori europei: i profili giuridici

di Giovanni Cordini*

Distribuzione delle risorse, “food security” e ”food safety”

L’interesse degli Stati per l’alimentazione data da molto tempo in quanto già agli albori dello Stato costituzionale le amministrazioni pubbliche erano incaricate di vigilare e provvedere in materia di igiene e protezione sanitaria, anche con riferimento agli alimenti. Questa tendenza venne a consolidarsi nel primo e secondo dopoguerra quando i diritti sociali furono costituzionalizzati sul modello della Costituzione tedesca di Weimar del 1919. Ciò nonostante il legislatore ne ha tratto le conseguenze in tempi meno lontani ove ha delineato principi in tema di tutela della salute e di organizzazione sanitaria, collegando fondamentalmente a questa impostazione anche le problematiche relative alla sicurezza degli alimenti (food safety). L’attenzione della comunità internazionale per l’alimentazione, nel senso più lato del termine, è altrettanto risalente nel tempo. All’indomani della seconda guerra mondiale, il programma per la ricostruzione dell’Europa tradottosi, in seguito, nel “piano Marshall” dedicava già un notevole spazio a quello che si potrebbe definire come “piano alimentare di aiuti” destinati alle popolazioni del Vecchio Continente. Su questa base di esperienza vennero successivamente avviate le iniziative internazionali rivolte alla cooperazione, al sostegno alimentare e allo sviluppo delle produzioni agricole nel Terzo Mondo. Le Nazioni Unite sentirono il bisogno di affidate questo compito ad un’apposita struttura internazionale dotandola dei mezzi e degli strumenti adatti per promuovere e sostenere l’azione internazionale in questo settore. Da qui l’istituzione della FAO (Food and Agriculture Organization) con sede a Roma.  Il primo programma operativo era incentrato sulla lotta alla fame nel Mondo. Nel 1963 FAO e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno costituito la “Commissione per il Codex Alimentarius” con l’obiettivo di  assicurare la tutela sanitaria del consumatore finale, di promuovere buone pratiche nel commercio degli alimenti e di armonizzare le normative alimentari interne, collaborando con i Governi e con le agenzie governative e non governative interessate a questo settore di attività. Nel 1974, nel corso della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione la FAO propose di avviare un’iniziativa internazionale in tema di “sicurezza alimentare globale”. Nel frattempo nuove tematiche si sono aggiunte a quelle originariamente considerate nei programmi dell’Organizzazione, quali la forestazione, la lotta alla desertificazione, gli interventi per preservare e gestire con efficienza ed equanimità le risorse idriche del Pianeta. Questi impegni hanno reso necessaria una capillare organizzazione degli interventi nei Paesi in via di sviluppo, consolidando le precedenti forme di cooperazione. Nel 1981 è stata proposta una data simbolica (16 ottobre) come “giornata mondiale dell’alimentazione” allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale su questi temi. Nel 1986 venne organizzato il database statistico dell’Organizzazione ora denominato FAOSTAT che costituisce una tra le più complete ed autorevoli fonti d’informazione agricola nel mondo. Nel 1991 sono stati 92 i Paesi che hanno ratificato la convenzione mondiale per la protezione delle piante mentre nel 1994 la FAO ha delineato un Programma speciale per la sicurezza alimentare (SPFS), indirizzato verso i Paesi a basso reddito e con deficit alimentare. Nello stesso tempo venne definito un modello per la prevenzione delle malattie transfrontaliere degli animali. Nel 1998 viene adottata la convenzione di Rotterdam per la regolarizzazione del commercio dei pesticidi e di altri prodotti chimici pericolosi. La conferenza FAO del 2001 ha approvato il “Trattato internazionale sulle risorse citogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura”. Nel corso dell’incontro denominato “Vertice mondiale dell’alimentazione: cinque anni dopo”, svoltosi nell’anno 2002 con la partecipazione di delegazioni di 179 paesi oltre alla Commissione europea, è stato riaffermato l’impegno della comunità internazionale per dimezzare la fame nel mondo indicando come obiettivo l’anno 2015. In tale occasione si è avuto modo di constatare che, nonostante le numerose iniziative internazionali e la rafforzata cooperazione tra gli Stati i problemi alimentari che assillano molte popolazioni del Pianeta sono tutt’altro che risolti mentre crescono anche le preoccupazioni in tema di sicurezza dei prodotti e di corretto utilizzo delle tecnologie alimentari. Tutto questo induce alcuni osservatori a riflettere sull’adeguatezza dei mezzi messi in campo dalla comunità internazionale e sull’esigenza di studiare nuove soluzioni che siano in grado di ottenere il convinto sostegno delle popolazioni e non solo quello dei governi e delle pubbliche autorità. In questa relazione posso affrontare solo uno dei due profili d’indagine riguardo ai prodotti alimentari, quello della sicurezza (food safety) tuttavia riesce importante segnalare che anche il tema degli approvvigionamenti alimentari e della lotta alla fame (food security) merita anch’esso specifica e attenta considerazione. ( Segue:  Allegato _1_La sicurezza alimentare)

Allegato _1_La sicurezza alimentare

(*) Professore Ordinario di Diritto Pubblico Comparato e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Pavia

 

 

 

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