Il prof. Giovanni Cordini sul dopo “Rio + 20″, nella sua qualità di delegato dell’ICEF

gennaio 12, 2013 by  
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Rio de Janeiro ha ospitato ancora una volta, a distanza di 20 anni,

la Conferenza sullo sviluppo sostenibile organizzata dalle Nazioni Unite.

Un incontro che ha coinvolto la comunità internazionale per valutare quali questioni ambientali si sono effettivamente realizzate rispetto al lontano 1992, dove per la prima volta sorse la consapevolezza che qualcosa va cambiata e che prioritariamente l’agenda dell’ONU deve acquisire per lo sviluppo sostenibile dell’ambiente e quindi, delle generazioni future.
In merito non va dimenticato che il bilancio di emissioni di anidride carbonica (Co2)  nel 2011 si è chiuso con un aumento del 3,2%, contando una produzione record di combustione fossile di circa 31,6 miliardi di tonnellate, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia.
Il prof. Giovanni Cordini*, ha partecipato come delegato dell’ICEF (International Court of the Environment Foundation) e nell’occasione ha elaborato per la nostra rivista un articolo sulla sua magnifica esperienza. (Allegato _1_ARTICOLO RIO+20).
Esso è molto interessante perché si sofferma proprio sulle conferenze mondiali dell’ONU effettuando alcune considerazioni critiche circa i risultati degli ultimi vertici mondiali.
A tal proposito va ricordato che per superare questo stato di paralisi il WWF  in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, e qualche giorno prima dell’inizio della Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile “Rio+20″, lanciò la campagna “RiutilizziAMO l’Italia” per innescare un movimento culturale e sociale in grado di avviare  il più grande progetto di recupero e riqualificazione del territorio italiano.
In merito l’organizzazione si è rivolta direttamente ai cittadini chiedendo di interagire direttamente “segnalando on line le aree dismesse o degradate e proponendo come riconvertirle”, in una sorta di “riuso ambientale e sociale” che permetterebbe di evitare un ulteriore consumo di suolo (in Italia negli ultimi 50 anni, da stime fatte, sono stati persi  33 ettari al giorno di territorio naturale),  di perdita di biodiversità, di risorse naturali, di spazi per la collettività e l’economia locale.
Va anche detto che sono in molti a chiedersi c’è ancora speranza che qualcosa di buono e concreto si faccia? Bisogna, sperare sempre perché come si sa l’ultima a morire è la speranza. Al punto in cui siamo, secondo queste realtà e secondo molti dei presenti alla conferenza hanno esplicitato il proprio pensiero, come il prof. Giovanni Cordini ed hanno evidenziato che sulle ceneri di un meeting di 3 giorni è ancora possibile costruire un futuro diverso e di collaborazione se davvero si prende coscienza della realtà. Come è noto, ormai, a tutti il quadro politico è impantanato nella crisi economica” e nelle questioni diplomatiche tra “paesi industrializzati e in via di sviluppo” ancora, allo stato ancora, forse, è possibile togliere importanza ai politici ed ai burocrati, e far partire davvero il cambiamento dal basso.
Un risultato di Rio+20 lo ha ottenuto e cioè ha unito puntini sparpagliati in tutto il mondo, una “Rete” che vent’anni fa non esisteva e che una volta presa consapevolezza può essere in grado di dettare un’agenda migliore anche dopo Rio. L’unico problema è il tempo: la conferenza è finita ma le lancette dell’orologio continua a girare inesorabilmente indipendentemente dalla volontà e dalle speranze degli uomini. Un orologio il cui ticchettio fa impazzire ed accentua l’ansia e la disperazione a chiunque ha lo stomaco vuoto.
Allegato _1_ARTICOLO “RIO+20″, prof. Giovanni Cordini

*Prof. Giovanni Cordini
Ordinario di Diritto Pubblico Comparato e di Diritto dell’Ambiente.
Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali; Direttore della Scuola di Dottorato in Scienze Sociali, Università di Pavia.
Consigliere Scientifico della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Milano e dell’ICEF (International Court of the Environment Foundation), Roma Università di Pavia – Strada Nuova, 65 – 27100 PAVIA – I Tel. 0382-33955 Fax 0382-984435
Email: giovanni.cordini@unipv.it

 

 

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